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il processo

”>>”Il processo che ha scandito il percorso di coinvolgimento e partecipazione è stato costruito sulla base di alcuni presupposti e idee preliminari a lungo discussi dagli organizzatori.Sin dai momenti iniziali del processo, il Laboratorio, finalizzato al dialogo e all’interazione con gli abitanti, è stato pensato avendo ben chiari alcuni concetti che vale la pena rimarcare:

la “partecipazione”

– la “partecipazione” nasce nel momento in cui si stabiliscono rapporti di riconoscimento, rispetto e apprendimento reciproco, aspetti che sono la condizione per affrontare congiuntamente e creativamente la “ricerca”, esercitando la pratica dell’ascolto, approfondendo la comunicazione interpersonale e la gestione creativa dei conflitti. In questo contesto le pratiche di discussione devono poter consentire ad ogni partecipante di manifestare le proprie idee e le proprie opinioni liberamente; a tutti è consentito di esprimersi anche a chi è meno dotato di mezzi culturali e viene spesso indotto al silenzio dalle persone più abituate o più preparate a sostenere discussioni anche a carattere pubblico. Tutti si devono poter considerare attori che collaborano per perseguire un comune obiettivo;

gli abitanti

– gli abitanti, soprattutto quelli che di solito non sono coinvolti nei processi di trasformazione territoriale, proprio perché non sono proprietari fondiari ed immobiliari, né impresari coinvolti direttamente nel processo produttivo dell’ambiente costruito, sono soggetti portatori di domanda d’uso e di una conoscenza del territorio, delle sue offerte e delle sue carenze, che rappresentano un grosso contributo alle scelte. Dare voce a chi di solito non ce l’ha, ma è opportuno l’acquisisca, comporta un cambiamento dei rapporti fra tecnici e abitanti, nonché la creazione di un linguaggio comune, la diffusione e condivisione di conoscenze, procedure di consultazione e decisione rinnovate, il superamento dell’interesse strettamente privato per trattare quello comune;

il Laboratorio

– il Laboratorio è considerato come lo strumento che tramite le sue attività segue tutte le fasi di ideazione, predisposizione e conclusione del progetto di rigenerazione, oltre che di continua verifica dei dati e dei risultati via via acquisiti; – i progettisti stessi, pur mantenendo fermi i presupposti e gli obiettivi dell’intervento, operano in continua sinergia con gli attori coinvolti e interessati al progetto, da coordinatori, sollecitatori, stimolatori e devono essere sempre in grado di mettersi in discussione, rinnovando le idee progettuali o proponendone motivatamente altre alternative, sottoponendosi alla discussione e allo scambio di idee in merito, ricollocando via via le loro competenze;

il gioco creativo

– chiunque partecipa o è chiamato a partecipare, deve potersi inserire in un contesto di rapporti interpersonali di tipo informale, fatti di semplicità ed equità, ma anche di gioco e creatività.

Da qui anche la scelta delle attività del Laboratorio ritenute, tra altre, strumenti di approccio e dialogo efficaci e semplici, che hanno anche la forza di far emergere aspetti che probabilmente attraverso altri strumenti, potrebbero non essere contemplati. Cercano di aiutare la libera espressività, consentendo di osservare, conoscere, immaginare e soprattutto intraprendere un percorso di conoscenza di se stessi e del contesto con il quale ci si confronta, oltre che essere strumento di scambio, di relazione con gli altri rafforzando anche l’esperienza del gruppo ed il rispetto delle diversità e della cooperazione; un approccio “creativo” può, quindi, diventare strumento di avvicinamento e di ascolto degli abitanti e della città, senza mediazioni;
– tale approccio è anche finalizzato alla ricerca di una maggiore qualità del progetto stesso, nell’accezione di capacità di rispondere alle situazioni date e ai processi in essere. Attraverso video, documentari, installazioni, progetti si è raccolto la memoria, i desideri, le idee, di tanti abitanti che hanno indagato, osservato e vissuto quei luoghi, mettendo le esperienze in comune, mettendo in comune l’immaginario, i simboli e i miti che li abitano. L’obbiettivo è stato quello di raccontare il quartiere attraverso l’esperienza diretta dei luoghi, ricercando il senso, l’uso molteplice dei luoghi. I diversi strumenti utilizzati hanno permesso di raccogliere agevolmente dati e informazioni di origine eterogenea (dati tecnici, pareri specialistici, opinioni comuni, memorie) in uno spazio_documento leggibile da un vasto pubblico, costituendo un contenitore prezioso alla raccolta e sistematizzazione e conservazione dei saperi.

IL LABORATORIO

Il laboratorio prevede il coinvolgimento degli abitanti, dei soggetti interessati (stakeholders) a vario titolo, e di figure provenienti da altri ambiti territoriali, con competenze e professionalità diversificate secondo un voluto approccio multivisuale e multidisciplinare alla complessità del territorio.
A chi, dall’esterno, è chiamato a elaborare le proprie ricerche (in forma singola e/o in gruppo), si è chiesto di avviare un percorso di avvicinamento agli abitanti, di collaborazione e di interazione con questi, per consentire ad ogni partecipante di sviluppare le proprie idee e le proprie visioni del territorio esplorato condividendolo con la comunità.
Nello specifico, per agevolare l’acquisizione dei dati territoriali, delle visioni, delle immagini, dei punti di vista su Via di Leuca, che consentano di ricostruirne un’immagine della complessità, delle risorse, delle specificità, al fine di promuoverne tutela e valorizzazione, nel processo partecipativo, si è chiesto ai partecipanti al laboratorio di utilizzare differenti mezzi e linguaggi artistici e comunicativi (in base alla vocazione di ogni partecipante) come strumento di ricerca e di indagine, di espressione e condivisione di sensazioni, pensieri e impressioni, che affiancati all’indagine tecnico-scientifica, semplificano l’interazione e la comunicazione tra i partecipanti e connotano l’approccio al tema di carattere multisettoriale, multivisuale e ricco di variegate sfumature.
Il laboratorio proposto segue alcuni principi fondamentali che si configurano come unico elemento di rigidità dell’intero sistema:

Rigenerazione Urbana Lecce
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