WWF lecce+UNIVERSITA' del SALENTO
laboratorio ambientale con i bambini

Il parco delle cave di Via san Cesario rappresenta un importantissimo esempio di “laboratorio” di sostenibilità urbana che risponde alle pressanti istanze della collettività che chiede sempre più non solo spazi verdi di cui Lecce ha fortemente bisogno specie nelle aree periferiche e di aree di aggregazione socio-culturale ma anche di recuperare e valorizzare i luoghi significativi del nostro territorio quelli che possiedono un forte “genus loci”, uno “spirito del luogo”, al fine di generare quel senso di appartenenza positivo e coinvolgente necessario a tutti, giovani e non, che per¬mette di amare e rispettare la propria città. Il parco delle cave di Via san Cesario possiede valori paesaggistici, geomorfologici e naturalistici di indubbia qualità ed ha una grande e peculiare caratteristica: è già di un parco urbano in cui si concentrano valori comuni dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità. L’Associazione, con il qualificante apporto tecnico-scientifico dell’Orto Botanico dell’Università del Salento, si impegnerà a realizzare – in particolare – percorsi didattico-scientifici non solo destinati a scuole e a enti culturali ma anche al turismo ecosostenibile e di qualità.
Piantumazione verde
L’intervento previsto è relativo ad una parte delle Cave a ridosso di Via San Cesario. L’area, testimonianza delle dure fatiche dei nostri “cavatori” e “scalpellini”, è caratterizzata da uno splendido e suggestivo panorama e da particolari e preziose peculiarità paesaggistiche, morfologiche e geologiche. Una serie complessa di eventi micro-climatici ed antropici, susseguitisi nell’arco di un lungo periodo di tempo, ha consentito la formazione, in quasi tutta la sua estensione, di una vera e propria oasi verde attraverso la loro “conversione” in veri e propri orti-giardini. Tale utilizzo è testimoniato dalla presenza di varie specie arboree ornamentali (pino d’Aleppo, cipresso, …) e da frutto come il gelso, il fico, il cotogno, il pero, il nespolo, il fico d’India, l’olivo, il limone, l’arancio, il noce, il pesco, il ciliegio e altri ancora. Le cave hanno avuto il ruolo di “comode” discariche a cielo aperto per le abitazioni civili confinanti, da dove provengono diverse specie ornamentali come l’agave, l’iris, il narciso, il gelsomino, le rose, il caprifoglio giapponese, le scille e l’ailanto che ha originato nuclei impenetrabili. Nel tempo, è avvenuto un processo di graduale “naturalizzazione” con l’insediamento di vegetazione arbustiva della nostra macchia mediterranea come l’alloro, il viburno, il rosmarino o altre specie erbacee tipiche di ambiente di “gariga” come il clinopodio, l’asparago spinoso, l’asfodelo e diverse Orchidacee (anche rare) come, l’ofride garganica, l’ofride gialla maggiore e l’orchidea piramidale. Di conseguenza, ricco è anche il patrimonio faunistico, soprattutto quello ornitologico, con una notevole diversità di specie di uccelli: pettirossi, cince, fanelli, occhiocotti, scriccioli, fringuelli, usignoli, taccole, gazze. Inoltre, sono stati osservati mammiferi come la volpe, il riccio e la donnola.
PROGETTO II stralcioForesta Urbana
“Alla scoperta della natura in città” s’inserisce nella più ampia problematica della tutela e valorizzazione dell’ambiente attraverso la progettazione, la realizzazione e la gestione di itinerari e di ricerca e di educazione ambientale didattico-scientifica in particolari contesti urbani ed è motivato dalle necessarie e improcrastinabili esigenze di vivere spazi verdi fruibili dalla collettività nelle zone periferiche e semiperiferiche del quartiere e della città ponendosi come obiettivo quello di dare anche un piccolo ma importante contributo nel perseguire le finalità degli standard urbanistici relativi al verde pubblico (e promuovere concretamente i processi partecipativi della collettività e la formazione “ecocentrica” delle nuove generazioni.La proposta progettuale ha come obiettivo di dare al quartiere e alla città la possibilità di fruire di un polmone verde di elevata qualità paesaggistica e di indubbio valore storico, fioristico e vegetazionale di una cava, attualmente di proprietà privata, situata lungo la via vecchia San Cesario località “Masseria Tagliatelle” per una superficie di circa 1,5 ettari.
interventi nel quartiere
1. Creare un percorso (“sentiero natura”) prevalentemente ad “anello” attraverso la vegetazione e i muri presenti, con il minimo impatto ambientale, toccando i punti paesaggistico-naturalistici e geo-morfologici più rappresentativi raccordando adeguatamente le diverse quote altimetriche che caratterizzano il fondo della cava per consentirne la fruizione. Tale azione comporterà la movimentazione di un quantitativo relativamente elevato di biomassa ricavato dal taglio (soprattutto potature) e dall’eventuale estirpazione di piante presenti lungo il percorso, rimozione delle ramaglie e loro biotriturazione, raccolta e smaltimento di rifiuti differenziabili ormai soffocati dalla vegetazione. Il materiale organico di scarto derivante da tali operazioni sarà impiegato prevalentemente in loco anche per la realizzazione di accessori e piccole strutture (es. cartelli indicatori, piccole plance, panchine, ecc.) per la fruizione dello stesso parco;
2. Pulizia e sistemazione ordinaria di piccole strutture agricole esistenti, ricavate in parte nella roccia delle pareti della cava, per un loro utilizzo nella futura gestione di servizi (es. “punto informativo”, laboratori, ecc.);
3. “Restauro” ambientale di aree a copertura vegetale degradata o deturpata, con introduzione di specie strutturanti e potenziamento dei popolamenti esistenti;
4. Realizzazione di una segnaletica specifica del parco (cartelli indicatori, plance informative, ecc.) da collocare lungo il percorso ed etichettatura delle entità floristiche più importanti;
5. Realizzazione di brochure e/o pieghevoli (a carattere scientifico-naturalistico) per i visitatori;
6. Realizzazione di pagine Html su un sito internet specifico anche con schede e/o “realtà e/o libro virtuale”.